Il metodo antistronzi by Sutton Robert

Il metodo antistronzi by Sutton Robert

autore:Sutton Robert
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-09-07T04:00:00+00:00


Capitolo 4

Come tenere a bada il proprio "stronzo interno"

Nel capitolo precedente abbiamo parlato dell'applicazione del metodo antistronzi nelle aziende. Ora discuteremo invece di come applicarlo a noi stessi e impedire così che il nostro "stronzo interno" faccia capolino. Ci sono persone che si comportano da stronze dovunque vadano. Il loro disprezzo e la loro rabbia intossicano anche gli ambienti più pacifici, calorosi e piacevoli. Se qualcuno è uno stronzo integrale per ventiquattro ore al giorno, probabilmente ha bisogno di andare in analisi, di Prozac, di corsi sul controllo della rabbia, della meditazione trascendentale, di andare in palestra o di tutte queste cose insieme. Il contributo di colleglli e familiari, di terapeuti di ogni forma e colore e dell'industria farmaceutica molto spesso aiuta a tenere sotto controllo l'aggressività. Eppure molte personalità, anche le più equilibrate e gentili, in determinate condizioni possono mostrare un lato caustico e spietato. Le emozioni umane come la rabbia, il disprezzo e la paura sono incredibilmente contagiose. In molte aziende il gran numero di prevaricatori, unito alla pressione del lavoro, fa sì che non passi giornata senza che anche noi, occasionalmente, inneschiamo o rimaniamo coinvolti in episodi che ci trasformano in prepotenti bastardi.

Fortunatamente esistono alcuni modi per reprimere l'aggressività. Il primo passo è considerare la stronzaggme come una vera e propria malattia contagiosa. Una volta che il disprezzo, la rabbia e l'astio si sprigionano (o qualcuno li sprigiona), si propagano come un incendio. La ricercatrice Elaine Hatfield definisce questo fenomeno "contagio emotivo": "Durante la conversazione, le persone tendono spontaneamente e ripetutamente a modellare e sincronizzare i propri movimenti attraverso le espressioni facciali, la voce, la postura, i movimenti e i comportamenti strumentali degli altri". Se si dimostra disprezzo, gli altri (anche i semplici spettatori, non necessariamente le vittime) risponderanno con la stessa moneta: si innesca così un circolo vizioso che trasforma tutti in mostri astiosi e livorosi.

Secondo gli esperimenti di Leigh Thompson e Cameron Anderson, se una persona, anche affabile, entra a far parte di un gruppo guidato da un leader "iperattivo, aggressivo, cattivo, il classico bullo [...], si trasforma momentaneamente in una fotocopia dell'esemplare dominante'". Ma l'idea che la prepotenza sia una sorta di malattia infettiva che si prende dal capo non è limitata agli studi di laboratorio. La dottoressa Michelle Duffy ha preso in esame un campione di 177 dipendenti ospedalieri per verificare l'impatto dei capi cosiddetti "eticamente disimpegnati", ovvero quelli che mostravano insensibilità verso gli altri e tolleravano le prese in giro, le umiliazioni e l'indifferenza verso i colleghi. A distanza di sei mesi, le persone che lavoravano per un capo bastardo tendevano a diventare stronze a loro volta. "Il disimpegno morale si propaga come un germe" spiegava la dottoressa Duffy al «New York Times». Gli studi sul contagio dimostrano inoltre che quando una persona "mutua" da un'altra un'espressione sgradevole (ad esempio, l'abitudine di accigliarsi o di guardare di traverso), si sente immediatamente più arrabbiata e meno socievole, anche se non se ne accorge o lo nega. Stare intorno a qualcuno che sembra arrabbiato, quindi, ci fa sentire arrabbiati.



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